Probabilmente come coppia saremmo stati una frana,
probabilmente come coppia saremmo stati una frana, o forse ci saremmo amati e per tutta la vita rispettando e ammirando le nostre reciproche differenze, condividendo le nostre comuni passioni, girando il mondo e godendo a pieno di ogni respiro del nostro tempo insieme. Avremmo preso casa e il nostro vivere in due si sarebbe trasformato in una famiglia, che avrebbe reso ancor più grandi e belle le nostre già numerose. Il calendario si sarebbe riempito di eventi, feste, compleanni, Natali di gruppo e pacchi regalo da prender tanto spazio sotto l’albero, un albero addobbato insieme, con cura e amore. Forse saremmo stati la coppia più felice del mondo. O forse no. Forse piccole incomprensioni avrebbero scalfito il nostro bellissimo rapporto fino a logorarlo e distruggerlo. Magari eravamo semplicemente destinati ad un’esistenza da amici, amici che conoscono ogni frammento della reciproca anima, amici che non hanno bisogno di parole per capirsi ne’ di ridurre e distanze per abbracciarsi, amici che non poseranno mai lo sguardo via dalla vita dell’altro, e che ci saranno sempre quando ci sarà bisogno di conforto, di sostegno. Amici per sempre. No. È davvero poco. Lo sappiamo entrambi. La nostra amicizia un giorno lontano è diventata amore eterno. Quell’amore che va oltre tutto, oltre la vita. Quell’amore che sa anche dire “và sono felice per te” quell’amore che ci vedrà per sempre UNO e che vivrà oltre le scelte quotidiane, oltre le vie percorse in direzioni opposte, oltre le convenzioni, gli obblighi, le responsabilità, oltre il materiale, oltre il tempo. Oltre l’infinito, ci saremo sempre NOI.
ANTON VANLIGT
Ho imparato…
Ho imparato…
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Consiglio alle madri in dolce attesa:
Consiglio alle madri in dolce attesa: dovete ricordarvi che quando siete incinte, state mangiando per due. Ma dovete anche ricordarvi che l’altra persona ha più o meno le dimensioni di una palla da golf, perciò non esageriamo. Insomma, molte donne incinte mangiano come se l’altra persona per cui mangiano fosse Orson Welles.
Siamo la generazione del “voglio dimagrire”,
Siamo la generazione del “voglio dimagrire”, ma poi mangiamo come se fosse l’ultima cena. Siamo quelli dell’ “odio la scuola”, ma ci precipitiamo per salire sul pullman ogni mattina. Siamo quelli del “sorridete e siate felici tutti”, ma siamo i primi a piangere nei bagni. Siamo quelli del “voglio dormire”, ma poi rimaniamo svegli fino a tardi. Siamo quelli del “non ho voglia di studiare”, ma ci lamentiamo dei voti che prendiamo. Siamo quelli del “voglio morire”, ma nessuno prende la pistola veramente. Siamo una generazione incoerente, fragile, mascherata, stupida, ma siamo noi e questo basta.